Accabadora
L'accabadora, colei che finisce.
L'accabadora è una figura tra mito e realtà della cultura sarda. Il termine deriva dallo spagnolo acabar, "terminare", infatti lei terminava la vita dei malati più gravi.
Non essendoci prove della sua esistenza, tutto ciò che sappiamo oggi riguardo questa donna proviene da testimonianze orali dei più anziani barbaricini (abitanti del centro Sardegna, zona di principale attività dell'Accabadora).
testimonianza -> https://www.youtube.com/watch?time_continue=68&v=z7Nh6qkEh9M
Secondo la tradizione, quando un moribondo sopravviveva troppi giorni in agonia senza morire, veniva chiamata l'Accabadora.
A quel punto lei si presentava la notte nella camera del moribondo, vestita di nero e con il volto coperto (presumibilmente per non farsi riconoscere), e dopo aver recitato qualche preghiera, terminava l'uomo.
Tra i metodi utilizzati vi erano il soffocamento tramite cuscino o tramite la chiusura delle narici; ma soprattutto l'utilizzo del mazzuolo, una specie di martello in legno di ulivo con cui l'Accabadora colpiva il capo del morente, mettendo così fine alle sue sofferenze.
L'Accabadora non era quindi vista come un'assassina, nè lei uccideva le persone: terminava la loro agonia, era come una forma di eutanasia in Sardegna.
Sulla figura dell'Accabadora è stato scritto un libro da Michela Murgia:
Letture interessanti sull'argomento:https://www.3pietre.it/saccabadora/
https://www.greenme.it/vivere/costume-e-societa/accabbadora-sardegna-morte/
https://it.wikipedia.org/wiki/Femmina_accabadora
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